La pulizia dei fossi è un’esigenza necessaria per la loro manutenzione, soprattutto con l’approssimarsi dei mesi freddi.
Le finalità di questa operazione sono le seguenti:
- Assicurare il corretto deflusso delle acque, attraverso la realizzazione di una rete di regimazione adatta alle singole esigenze, e parallelamente garantirne lo smaltimento qualora risultassero eccessivamente abbondanti.
- Limitare al massimo l’erosione del suolo, particolarmente di quello dei fondi agricoli, utilizzato per la coltivazione.
- Convogliare attraverso idonei sistemi di drenaggio le acque meteoriche verso i fossi stradali, oppure verso la rete idrografica naturale.
Tutti questi processi devono allontanare le acque in maniera controllata e dipendente dalla quantità presente in quel momento.
Ogni regione possiede mappe tematiche nelle quali viene individuata, attraverso una cartografia regionale, la localizzazione dei fossi e dei principali recettori finali che sono rappresentati da corsi d’acqua superficiali o canali consortili.
Ognuno di essi è identificabile mediante una colorazione specifica. Tali mappe sono particolarmente importanti per localizzare le aree in cui è necessario intervenire per effettuare una pulizia stagionale dei fossi, oppure più frequente se le condizioni idrogeologiche lo richiedono.
Bisogna ricordare che la pulizia, unitamente alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei fossi, è considerata come un obbligo imprescindibile del proprietario o di chi utilizza i terreni adiacenti al fosso.
Le operazioni di manutenzione del fossato
Sussistono alcune operazioni obbligatorie per la manutenzione dei fossi, prima della pulizia tramite delle apposite benne per escavatori. Queste operazioni devono essere eseguite regolarmente dai proprietari, e precisamente sono:
- Mantenere espurgati i fossi che attraversano o circondano i terreni di proprietà.
- Se necessario, aprire nuovi fossi per assicurare il corretto deflusso delle acque che si raccolgono sui terreni.
- Risezionare i fossi preesistenti qualora risultino insufficienti spesso in seguito al deposito di materiale erbaceo o terroso, che deve essere allontanato.
- Ripristinare il corretto assetto idraulico dei fossi se durante lavori agricoli di aratura dei campi si fossero verificate ostruzioni per accumuli terrosi.
- Tagliare almeno due volte all’anno tutte le erbe che nascono all’interno dei fossi e che proliferando potrebbero ostruirli.
- Assicurare la pulizia di chiaviche e paratoie riferibili ai fossi di proprietà.
- Rimuovere eventuali tronchi, grossi rami ed ogni residuo forestale che per una qualsiasi causa sia caduto nel fosso, ostruendo il regolare deflusso d’acqua.
- Tagliare rami di alberi o di siepi localizzati in aree limitrofe ai canali che possono causare difficoltà nel regolare scorrimento idrico.
- Assicurarsi del buono stato di conservazione di griglie, ponti, tombinamenti o altre opere d’uso particolare relativi alla manutenzione di fossi e canali, provvedendo alla loro pulizia per assicurare il regolare deflusso idrico.
- Eliminare velocemente qualsiasi residuo di trinciatura dei cereali per evitare che in seguito ad intense piogge, tali residui galleggiando in superficie, possano provocare l’intasamento dei fossi.
Per assicurare un idoneo funzionamento dei fossi e quindi il corretto deflusso delle acque che scorrono in essi, sussistono alcuni interventi vietati, che sono:
- Realizzazione di un qualsiasi intervento che possa arrecare danno al regolare deflusso delle acque.
- Ingombro dell’alveo e delle zone adiacenti alle sponde con materiale di qualsiasi genere, in particolare terra, pietre, rami, erbe, o rifiuti di ogni genere.
- Immissione di scarichi di acque non piovane se non preventivamente autorizzate, dato che le uniche acque che possono essere immesse sono quelle che rispettano tutte le normative previste dalle leggi vigenti in questo settore.
Relativamente alla manutenzione dei fossi e dei canali, ci sono alcuni interventi che possono essere effettuati unicamente previa specifica autorizzazione da parte degli enti competenti. Tali interventi sono i seguenti:
- Eseguire piantagioni sugli argini del fosso o del canale, oppure all’interno dell’alveo, dato che potrebbero costituire un ostacolo al normale deflusso idrico, tali piantagioni devono rispondere a determinati requisiti che soltanto gli enti competenti sono in grado di definire.
- Ridurre il volume originario dei fossi mediante opere edili, è un intervento tollerato soltanto se strettamente necessario e comunque sotto diretto controllo delle autorità competenti.
- Ridurre il volume originario dell’invaso per realizzare tombinamenti è un’opera che può essere effettuata solo in casi di esigenze effettivamente documentabili, e comunque per una lunghezza massima di non oltre 8 metri.
- Effettuare la pulizia dei fossi mediante incendio dei vegetali o uso di disseccanti o diserbanti è un intervento che richiede la massima cautela e che deve venire in ogni caso autorizzato dagli enti di competenza.
Per quanto riguarda la pulizia dei fossi, è assolutamente vietato smaltire rifiuti di qualsiasi tipo soprattutto se appartenenti alla categoria dei rifiuti tossici o pericolosi, in quanto questo intervento potrebbe provocare fenomeni massivi di inquinamento idrico con ripercussioni estremamente nocive per tutta la popolazione della zona.
Bisogna ricordare che la pulizia dei fossi spetta a colui che possiede terreni o fabbricati limitrofi al corso d’acqua, ed anche a coloro che ne usufruiscono; qualora i fossi necessitino di interventi igienici per evitare pericolosi ristagni d’acqua con conseguenti allagamenti delle zone circostanti, i proprietari potrebbero essere sollecitati ad intervenire e qualora non lo facessero, potrebbero incorrere in sanzioni di notevole entità, per danno arrecato all’ecosistema.
Importanza della pulizia dei fossi
Una corretta manutenzione di fossi e canali rappresenta il presupposto fondamentale per prevenire tutti i fattori di rischio idrogeologico nell’ottica di un’efficace tutela del territorio.
A seconda della localizzazione di tali strutture di scorrimento idrico, la loro gestione è di pertinenza pubblica o privata, e deve comunque attivarsi il più velocemente possibile dal momento in cui venga rilevata una problematica inerente al normale funzionamento.
I problemi maggiori sussistono soprattutto nella stagione autunnale, in seguito alle abbondanti precipitazioni che di norma caratterizzano i mesi precedenti quelli invernali; infatti qualora si verificassero delle stagnazioni d’acqua, queste potrebbero incorrere in fenomeni di congelamento, con conseguenti danni idrogeologici ai terreni limitrofi.
Pertanto, risulta indispensabile che il livello dell’acqua contenuto all’interno di fossi e canali sia mantenuto sempre entro i limiti di norma; per fare questo risulta fondamentale l’opera di pulizia che, eliminando l’accumulo di detriti, garantisce il corretto deflusso delle acque
Interventi tecnici per la pulizia dei fossi
Gli interventi tecnici per la pulizia dei fossi si avvalgono principalmente di strumenti come la benna per pulizia dei fossati, che è un attrezzo realizzato in varie geometrie, dipendenti dalla tipologia e dal peso operativo della macchina su cui vengono installate.
La caratteristica principale di questi attrezzi è quella di avere i fianchi forati per assicurare la fuoriuscita dell’acqua. Inoltre, gli attacchi sono realizzati in maniera tale da seguire le specifiche della macchina operatrice, per garantire il rendimento più efficace, per quanto riguarda sia la forza lavoro che la compattezza, in relazione al fatto che, nella maggior parte dei casi, le dimensioni dei fossi o dei canali sono ridotte, e quindi l’eventuale impiego di una benna troppo voluminosa non sarebbe di alcun aiuto.
La scelta della benna più idonea alla pulizia di un determinato fosso è condizionata dalle dimensioni del fosso, dalla sua localizzazione e dalla natura del terreno circostante, in quanto se particolarmente problematico potrebbe limitare l’efficacia di tale strumento.