Negli ultimi decenni è cresciuta enormemente la sensibilità verso le tematiche ambientali. La tutela dell’ambiente ha assunto variegate connotazioni svelando più chiaramente le connessioni con il fenomeno del riscaldamento globale, le sempre più accentuate variazioni climatiche e l’inquinamento. Proprio il fenomeno dell’inquinamento ha spinto i governi di tutto il mondo ad avviare un monitoraggio della situazione ambientale anche rispetto alla sicurezza sul lavoro.
In ogni stabilimento produttivo nasce quindi la necessità di implementare un sistema di gestione ambientale, volto a verificare e contenere tutte le attività potenzialmente dannose per l’ambiente e per i lavoratori. Diventa quindi fondamentale avviare un percorso di analisi ambientali, e definire gli effetti delle attività svolte sull’ambiente circostante.
Cosa sono le analisi ambientali
Svolgere un’analisi ambientale significa censire tutti i potenziali rischi connessi all’attività svolta in un determinato sito produttivo, attraverso apposite analisi chimiche sulle matrici ambientali (ovvero l’insieme di aria, terreni, acque). I dati raccolti permettono di comprendere se è in atto una contaminazione del sito, quanto è estesa e come porvi rimedio tramite adeguati interventi di bonifica. Svolgere indagini precise si rivela inoltra un fattore chiave per preservare la salute dei lavoratori coinvolti ed evitare danni alla salute sia nel breve che nel lungo termine.
Di seguito offriamo una breve panoramica delle varie tipologie di analisi che possono essere svolte.
ANALISI SUL TERRENO – A seconda dell’utilizzo del terreno (agricolo, industriale, residenziale, ecc) può essere utile svolgere approfondimenti mirati a definire la presenza di agenti inquinanti. Sulla base del grado di inquinamento rilevato sarà possibile intraprendere adeguate azioni di riqualificazione dell’area oggetto di interesse.
ANALISI DELLE ACQUE – Eseguire esami sulla qualità delle acque significa verificare la presenza di sostanze chimiche tossiche o dannose per l’uomo e identificare la presenza di eventuali contaminazioni microbiologiche. Un aspetto di particolare importanza è l’analisi sulle acque di scarico dello stabilimento produttivo. Per diversi settori il ciclo produttivo prevede l’utilizzo di acqua nell’ambito delle lavorazioni. Ciò rende fondamentale ispezionare gli effetti inquinanti della produzione e comprendere dove le acque vengono scaricate per evitare di riscontrare danni irreparabili alla natura ed alla fauna circostante.
ANALISI DI ARIA ED EMISSIONI – In alcuni stabilimenti produttivi i lavoratori entrano costantemente in contatto con polveri o sostanze chimiche aggressive che possono inficiare la qualità dell’aria respirabile. È pertanto fondamentale identificare i rischi e porvi rimedio attraverso adeguate misure di sicurezza. La normativa vigente dispone inoltre che anche le emissioni debbano essere costantemente monitorate, sia nella quantità che nella qualità. I punti di emissioni nello stabilimento devono soddisfare diversi criteri di sicurezza e devono permettere continui controlli senza compromettere la salute di chi esegue le analisi.
ALTRE ANALISI – Per quanto appaiono importanti le tre categorie di analisi appena citate esistono anche altri rischi. Non vanno infatti trascurati elementi come l’inquinamento acustico e l’inquinamento da onde elettromagnetiche. L’esposizione prolungata a rumori intensi (ad esempio in un cantiere edile) o a campi elettromagnetici (ad esempio in elettrodotti) può portare a rilevanti patologie per i lavoratori esposti, se non protetti adeguatamente.
A cosa servono le analisi ambientali
La raccolta dei dati sulle matrici ambientali ha un effetto duplice. Da un lato consente di fotografare la situazione attuale, dall’altro permette di cogliere l’evoluzione dell’inquinamento nel tempo. La definizione di questi aspetti è la base per determinare l’impatto sull’ambiante circostante e gli effetti sui destinatari (che siano persone, animali o vegetali).
L’obiettivo è quello di creare una mappatura dei rischi ambientali puntuale ed aggiornata, contenendo il più possibile il fenomeno inquinante. L’elaborazione di normative sempre più vincolanti mira ad aumentare la sensibilità verso l’idea di una “produzione sostenibile”, che quindi non lasci tracce permanenti né sui lavoratori né sulla natura. La tutela ambientale deve quindi diventare un approccio sistematico per la imprese ed un valore che accresce la capacità di offrire ottime performance senza sprecare o distruggere irrimediabilmente preziose risorse naturali.