Alzi la mano chi sa dove vanno buttate le lampadine a risparmio energetico! Molti di voi non l’avranno alzata, purtroppo, e avranno cominciato a domandarsi se vanno gettate nel sacco nero oppure nel vetro. Niente di più sbagliato! Questo perché ancora oggi molte persone risultano poco informate in merito allo smaltimento dei RAEE, ossia i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
È anche per questo motivo che, nel 2004, è nato Ecolamp, un Consorzio senza scopo di lucro che si occupa della raccolta e del trattamento delle sorgenti luminose a basso consumo esauste, prodotti che possono essere riciclati al 95% e oltre.
Grazie a Ecolamp è infatti possibile dare una nuova vita alle lampade a risparmio energetico che, speriamo, siano ormai diventate la prassi nelle case di tutti noi e anche negli uffici.
Scopriamo di più su Ecolamp!
Come anticipato, Ecolamp è un Consorzio che si occupa della raccolta e del trattamento delle lampade a basso consumo esauste e degli apparecchi di illuminazione, coprendo
l’intero ciclo di smaltimento: ritiro, trasporto, recupero e trattamento, controllando e verificando sempre che le operazioni siano fatte nel rispetto delle normative sui rifiuti speciali per la tutela ambientale.
Del Consorzio Ecolamp fanno parte marchi come Philips, Osram, General Electric, Leuci, La Filometallica, Sylvania per un totale di circa 140 aziende produttrici di apparecchi per l’illuminazione.
Ho una lampadina a basso consumo esausta, cosa devo fare?
Le lampadine a basso consumo esauste possono essere smaltite dai cittadini in due diversi modi: possono essere depositate nei contenitori presenti nelle isole ecologiche della propria città, oppure portate nei negozi al momento dell’acquisto di una nuova lampadina.
Tutti questi materiali, che secondo la normativa vigente sono considerati rifiuti speciali, vengono poi ritirati da Ecolamp e inviati ad appositi impianti di riciclo dove vengono trattati.