Come viene riciclata la carta? Quali le fasi e i processi industriali? Ecco la storia della carta riciclata una volta che è stata diligentemente buttata negli appositi contenitori differenziati.
Ma prima di procedere nel suo percorso, vi siete mai chiesti quanta carta viene realmente recuperata?
Secondo Comieco (su dati 2007) circa il 78% viene realmente reintrodotta in verie forme sul mercato, mentre il restante 22% finisce nei caminetti o in discarica.
Ma come avviene il processo di recupero? Innanzi tutto è bene sapere che esistono appositi macchinari che macerano la carta, il cartone e il cartoncino provenienti dalla raccolta differenziata, ottennedo una pasta omogenea con la quale si possono produrre nuovo materiali cellulosici.
Nasceranno così imballaggi, giornali, libri e altri prodotti che attraverso i più diversi canali distributivi arriveranno ai consumatori finali. Una volta utilizzati, questi materiali saranno poi nuovamente raccolti, consegnati alle piattaforme di selezione dove avverrà la cernita, ridotti in balle e nuovamente affidati alle cartiere e successivamente agli impianti cartotecnici, che li trasformeranno rispettivamente in nuova carta, cartoncino e cartone e successivamente in imballaggi cellulosici, in fogli di carta, in sacchetti di carta, ecc.
E così avanti, praticamente all’infinito.
L’utilizzo dei maceri consente di ridurre la quantità di materiali destinati alle discariche, risparmiando così una preziosa risorsa che andrebbe altrimenti distrutta.
La raccolta differenziata
Carta, cartone e cartoncino provenienti dalla raccolta differenziata e da sfridi di lavorazione costituiscono la carta da macero.
La carta da macero (composta da imballaggi in carta, cartone e cartoncino oltre che giornali, riviste, dépliant, libri, archivi cartacei e corrispondenza) viene spesso sottoposta a un processo di selezione per renderla meglio utilizzabile dalle cartiere.
La selezione
Il processo di selezione avviene nelle “piattaforme di selezione”, impianti nei quali si provvede a eliminare le impurità (plastica, spille metalliche, ecc.), a effettuare la cernita dei materiali e la pressatura dei maceri.
I materiali così selezionati, pressati in grandi balle, vengono affidati alle cartiere per le successive lavorazioni.
Lo spappolamento
In cartiera i maceri vengono gettati nella vasca piena d’acqua di un apposito macchinario, chiamato in inglese “pulper” (letteralmente “spappolatore”), che ha la funzione di separare fra loro le fibre.
Sul fondo dalla vasca del pulper potenti pale rotanti creano un moto vorticoso che provoca lo sfaldamento del materiale cartaceo introdotto, riducendolo in fibre elementari.
Il prodotto finale è denominato “sospensione” e consiste in una poltiglia di fibre in sospensione acquosa al 4% circa.
Il trattamento specifico dei maceri
La pasta così ottenuta deve essere sottoposta ad alcuni trattamenti specifici finalizzati a eliminare tutti gli eventuali materiali estranei ancora presenti (chiamati “contaminanti”) come plastica, vetro, ferro, colle, paraffina, ecc., la cui presenza può creare problemi produttivi e condizionare gravemente la qualità del prodotto finito.
Se si intende produrre carta con un buon grado di bianco si deve anche ricorrere anche a un trattamento di “disinchiostrazione”, vale a dire
all’eliminazione di inchiostri, vernici e smalti.
Una volta terminati tutti questi trattamenti, l’impasto così ottenuto può essere utilizzato, nelle fasi successive della lavorazione, per produrre carta, cartone e cartoncino.