Siamo in un’epoca in cui tutto viaggia alla massima velocità possibile, i tempi sono sempre ristretti, i ritmi frenetici. Questo si riflette anche nella cucina, cibi pronti, cotture più rapide possibile, scatolame, cibo conservato, al massimo una pizza surgelata da riscaldare, forse una delle cosa più sane che si mettono in tavola nella frenesia del momento. In tutto questo non possiamo stupirci per l’incremento dai casi di gastrite, ulcere ed altre malattie dell’apparato digerente, comprese coliti e mismicrobiosi intestinali.
Anche il fegato in più occasioni urla pietà di fronte a cibo spazzatura, quello dei Fast Food, grassi, fritti, condimenti,,per non parlare di tutti i conservanti, coloranti, additivi vari in tanti cibi che troviamo sugli scaffali dei supermercati e che finiscono per accumularsi nell’organismo nostro e dei nostri figli.
In antitesi a tutto questo in molti stanno comprendendo che un ritorno alle tradizioni è più che utile, pressoché necessario se vogliamo ritrovare uno stato di benessere perché questo passa per la qualità del cibo ma anche per i metodi di cottura. Le nostre nonne impiegavano ore in cucina per preparare i loro piatti semplici eppure così saporiti, un gusto ormai dimenticato che in tanti cercano di riscoprire, per piacere a per la salute. Per ritrovare questi gusti tradizionali occorre intanto capire che il cibo deve essere sano, più semplice possibile e possibilmente coltivato con criteri biologici ma anche la cottura è fondamentale: deve essere lenta per conservare tutti i gusti dei cibi, non rovinare le loro proprietà.
Come cuocere lentamente
Stracotti, stufati di carni e di verdure, una pasta e fagioli cotta lentamente, con l’aggiunta di un pezzo di cotica e, segreto della nonna, un pezzo di crosta di parmigiano; Prova la differenza di gusto di un ragù cotto velocemente ed uno a cottura lenta, con gli stessi ingredienti, non crederai al tuo palato tale sarà la differenza di gusto. Parliamo di cucina italiana ma anche al di fuori del Bel Paese conoscono bene il valore della cottura lenta, come in Marocco dove si cucina tradizionalmente un piatto, la Tajine che prende il nome dal particolare contenitore dove lo si cucina, in terracotta con un coperchio a forma di cono. Non in tutte le pentole si possono fare cotture lente, occorre che abbiano particolari caratteristiche di diffusione del calore e una superficie che consenta al cibo di non attaccarsi e bruciarsi.
Molte aziende hanno colto questa voglia di ritorno alle tradizioni e alla cottura tradizionale e oggi propongono pentole adeguate per questo, in Argilla, Terracotta o Ghisa smaltata ma in forme e stili diversi perché anche queste pentole concepite nel rispetto delle tradizioni possano nel contempo essere di Design, conformi anche agli stili delle moderne cucine. Ecco, allora, ad esempio, una pentola in argilla naturale, non smaltata, perfetta per la cottura a secco di patate e castagne ma anche di altri cibi, per cuocere senza acqua mantenendo in pieno tutte le proprietà degli alimenti, senza dispersioni di sostanze e per un gusto davvero unico, inimitabile. L’argilla non assorbe i grassi ed è ideale per la cottura a fiamma bassa.
Dalla Finlandia arriva invece una pentola in Ghisa smaltata, per la cottura lenta, ideale per cuocere stufati di carne e verdure, unna forma tradizionale finlandese, semplice, che ricorda le vecchie pentole della nonna. Come detto, molte aziende coniugano tradizione e moderno design, come una pentola in terracotta che è presentata in diversi colori e forme, ideale per la cottura lenta di legumi, minestroni, risotti e stufati di carne.
Tra e varie pentole per la cottura lenta anche l’alluminio ha il suo ruolo: è un materiale ad ottima diffusione termica a la cottura lenta è possibile grazie al particolare spessore del fondo che deve essere di 5/6 mm almeno. Cerca nei migliori negozi di casalinghi o su Lionshome.it le pentole per la cottura lenta ma sceglile con attenzione, non lasciarti abbindolare, il materiale deve essere quello che ti abbiamo indicato e il fondo deve essere spesso