All’interno di un cantiere edile ci sono diverse figure professionali, che hanno competenze e caratteristiche differenti. Ogni figura si caratterizza per avere dei compiti ben precisi, ma in generale è l’organizzazione di tutto il cantiere che fa la differenza nell’esecuzione delle opere richieste.
Non solo figure professionali, dal momento che l’organizzazione di un cantiere passa necessariamente anche dall’uso di strumenti e macchinari specifici. Tra questi, troviamo senza ombra di dubbio anche i mezzi di sollevamento: scendendo un po’ più nello specifico, dobbiamo notare come siano i mezzi di sollevamento a fare la differenza.
Tra i mezzi di sollevamento che sono maggiormente diffusi troviamo prima di tutto le gru. In commercio ci sono numerose tipologie di gru, partendo dalle gru edili, fino ad arrivare anche alle gru a torre, conosciute anche come gru da cantiere. Online ci sono sempre più piattaforme industriale che si occupano della vendita gru e che offrono tutte le informazioni del caso.
Le principali caratteristiche delle gru
Complessivamente, si deve mettere in evidenza come una gru rappresenti un sistema elettromeccanico che viene utilizzato con il fine di spostare, ma anche sollevare non solo merci, ma un gran numero di materiali. L’uso delle gru è limitato ad ambienti e lavori specifici, per cui non sarebbe possibile usare nessun altro tipo di macchinario.
Di conseguenza, ecco che le gru vengono spesso e volentieri utilizzate non solamente in ambito edile, ma anche in riferimento al settore dei trasporti, così come nelle fabbriche piuttosto che nelle officine.
Ci sono alcuni aspetti che tutti i vari modelli di gru hanno in comune. Ad esempio, presentano un braccio oppure una torre che va a gestire il movimento di un’altra componente meccanica, che andrà a sollevare oppure a spostare degli oggetti solidi, anche in notevoli quantitativi. La componente finale di ciascuna gru denota la presenza di un apposito gancio, piuttosto che di un’altra componente meccanica.
Sotto il profilo tecnico, la gru si può considerare una sorta di evoluzione rispetto alla classica carrucola. Con quest’ultima, infatti, c’è in condivisione sia il principio meccanico che dinamico che sta alla base. Con il passare del tempo, sono state realizzate, come si può facilmente intuire, diverse tipologie e varianti di gru, in maniera tale da soddisfare esigenze di ogni tipo.
Buona parte delle gru che si trovano sul mercato, in base alle caratteristiche piuttosto che al modo d’uso, si possono distinguere in due categorie, ovvero gru fisse e gru mobili. Queste ultime si caratterizzano per essere combinate con una motrice, che può essere sia cingolata che su gomme, mentre nel primo caso si tratta di gru che devono essere montate e composte direttamente sul luogo dove vengono svolti i lavori. Come si può facilmente intuire, le gru fisse si caratterizzano per non poter essere spostate fino al momento in cui il lavoro per cui servono non è giunto al termine.
Le gru da cantiere
Per poter portare a termine degli interventi edili, ci sono poche tipologie di gru che sono adatte a raggiungere tale obiettivo. Nel momento in cui si fa riferimento alle gru da cantiere, ecco che si parla delle gru a torre, oppure di quelle che vengono chiamate autogru, ribattezzate pure gru a falcone.
Le autogru si caratterizzano per far parte della categoria di quelle mobili. Di conseguenza, presentano un braccio articolato, che viene applicato direttamente sulla motrice, che offre la possibilità di muovere la gru esattamente nel punto in cui serve averla a disposizione. Le gru a torre, invece, fanno parte della categoria delle gru fisse, visto che vengono montate nella zona più adatta, in relazione ovviamente alla tipologia di lavoro che devono svolgere e sono formate da una sorta di colonna centrale, ribattezzata per l’appunto torre, oltre che da un braccio perpendicolare che riesce a scorrere lungo la terra e a roteare, fungendo da perno.